Hai aderito al concordato preventivo biennale, ma hai dimenticato una rata della rottamazione quater? Potresti perdere tutti i benefici.

Il caso: decadenza dal concordato per un ritardo nei pagamenti
Nel 2025 molti contribuenti hanno aderito al concordato preventivo biennale 2025, uno strumento che consente di fissare le imposte per due anni, riducendo il rischio di accertamenti. Tuttavia, un contribuente con un debito superiore a 5.000 euro aveva aderito alla rottamazione quater per regolarizzarsi. Purtroppo ha pagato una rata in ritardo di oltre cinque giorni, determinando la decadenza dal piano. Ha poi cercato di rientrare nella rottamazione quater tramite la procedura di riammissione introdotta dal decreto-legge n. 202/2024.
Cosa dice l’Agenzia delle Entrate
Con la risposta n. 176/2025, l’Agenzia ha chiarito che:
- Se la decadenza dalla rottamazione quater è avvenuta prima dell’accettazione del concordato preventivo, si perde il diritto ad accedervi.
- Se la decadenza è intervenuta dopo l’accettazione, il concordato cessa di produrre effetti per entrambi gli anni.
- La riammissione alla rottamazione quater non consente di conservare la validità del concordato, perché non sana il presupposto normativo della regolarità contributiva al momento richiesto.
Il riferimento normativo è l’articolo 10, comma 2, e l’articolo 22, comma 1, del decreto legislativo n. 13/2024.
Le conseguenze operative
Per conservare i benefici del concordato preventivo biennale 2025, è indispensabile quindi che eventuali debiti fiscali o contributivi superiori a 5.000 euro:
- siano già stati rateizzati o sospesi in modo efficace prima dell’accettazione della proposta;
- non siano oggetto di decadenza da precedenti piani;
- siano pagati nei termini previsti, senza superare il margine di tolleranza di cinque giorni.
In caso contrario, l’adesione al concordato preventivo decade senza possibilità di recupero.
Cosa impariamo da questo caso
Il concordato preventivo biennale rappresenta una grande opportunità per imprese e professionisti, ma implica anche una rigorosa attenzione alla situazione debitoria. Un solo errore, come un ritardo nella rottamazione quater, può compromettere l’intero beneficio fiscale. La riammissione alla rottamazione non rappresenta una sanatoria sufficiente ai fini del concordato.